Bassa autostima e insicurezza personale
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Contattare uno psicologo se si soffre di autostima bassa è importante perché l’autostima è un elemento cruciale per la salute mentale e il benessere personale. Una bassa autostima può portare a problemi emotivi, come ansia e depressione, e influenzare negativamente le relazioni interpersonali. Uno psicologo può aiutare a identificare le cause dell’autostima bassa e fornire supporto e strumenti per affrontarle. Inoltre, attraverso la terapia, è possibile imparare a sviluppare una visione positiva di sé stessi, migliorare la fiducia in se stessi e raggiungere un maggior senso di autostima e soddisfazione personale.
Premessa
L’autostima è la valutazione che ognuno di noi fa di se stesso e deriva dai sentimenti dell’individuo nei confronti di se stesso in senso globale. La valutazione del nostro valore, oltre che dalle conferme e disconferme che arrivano dall’esterno, dipende anche dalle caratteristiche a cui noi stessi diamo valore. Se, ad esempio, per una persona è fondamentale essere un bravo matematico, si valuterà positivamente se possiederà questa caratteristica e negativamente se, al contrario, non avrà la capacità di risolvere i problemi matematici. Non servirà a nulla, o a molto poco, che le sue capacità di lettura o scrittura siano molto buone, poiché ciò che importa è la matematica. Questo esempio sottolinea quanto possano essere variabili i valori e le preferenze di ogni individuo e come possano influenzare l’autostima.
La valutazione di sé, in definitiva, dipende dallo scarto esistente tra Sé percepito (come mi percepisco) e Sé ideale (come vorrei essere). Se esiste una discrepanza tra se percepito e se ideale si possono creare problemi di autostima.
Una buona autostima corrisponde ad una visione sana di se stessi, poiché significa riconoscere realisticamente carenze e difetti, senza essere ipercritici. Una persona con un’autostima positiva si valuta in modo positivo e si sente bene in virtù dei suoi punti di forza, quali essi siano. Se un individuo è in gran parte soddisfatto di se stesso, questo non implica che non desideri in alcun modo essere differente; al contrario, una persona che ha fiducia in se stessa spesso si adopera per migliorare le sue aree di debolezza e tuttavia si perdona se talvolta manca il bersaglio o non riesce in un intento. Viceversa, persone con una bassa autostima valutano con particolare rigore e durezza i propri difetti e sottovalutano le proprie qualità, spesso ricorrendo nell’errore di notare esclusivamente ciò che non riescono ad essere. Una bassa autostima può essere poco dannosa se influisce negativamente solo su alcuni aspetti del sé, ma altamente deleteria se riguarda la valutazione di sé in modo globale.
Autostima: su cosa ci valutiamo?
L’autostima globale, vale a dire l’autovalutazione integrata di tutte le componenti della propria personalità, può essere suddivisa in diversi ambiti:
- Ambito sociale: riguarda la soddisfazione dei bisogni di socialità, appartenenza e riconoscimento. Ogni individuo ha bisogno di appartenere ad un gruppo, a un’organizzazione, a uno status, a una classe; e ogni persona ha bisogno che questa appartenenza venga riconosciuta e abbia un valore.
- Ambito lavorativo: riguarda il bisogno di essere riconosciuti per le proprie capacità, ma anche per la produttività e i risultati che vengono ottenuti.
- Ambito familiare: è il riconoscimento ottenuto nel proprio ambiente, come figlio, genitore, fratello, ecc.
- Ambito corporeo: riguarda l’immagine corporea, cioè la percezione che l’individuo ha del proprio aspetto fisico. Mentre, infatti, quest’ultimo è un dato oggettivo, visibile dall’esterno, la percezione che ognuno ha di questo aspetto è puramente personale e influenzata da numerosi fattori (cultura, ambiente familiare e sociale, momento storico, ecc.).
L’insieme di queste valutazioni determina appunto il nostro livello di autostima che può essere: bassa, più o meno alta e a volte anche esagerata.
Chi ha un’autostima bassa tende a concentrarsi sui suoi difetti e a sminuire i propri pregi. Si sente insicuro e rischia di diventare “dipendente” dal giudizio degli altri. L’insicurezza può creare paure immotivate, arrivando a farci percepire la vita quotidiana, il lavoro e le relazioni come minacciose. Inoltre quanto più nutriamo dubbi sulle nostre capacità, tanto più andiamo alla ricerca di persone che possono apprezzarci
Chi ha un’autostima esagerata, al contrario, si concentra sui suoi pregi, tende a sopravvalutare le proprie capacità e, a volte, può sentirsi troppo sicuro di sé o addirittura infallibile.
Chi ha un’autostima alta ha un buon giudizio su di sé e lo mantiene anche nelle situazioni sfavorevoli. Mostra una certa stabilità mentale ed emotiva. In genere non si fa condizionare dal giudizio degli altri, affronta le situazioni problematiche senza perdere la fiducia in se stesso.
Le persone che hanno una autostima bassa e quelle che invece ne hanno una esagerata “soffrono dello stesso male”: hanno una consapevolezza di se stessi errata.
L’Autostima: il segreto è volersi bene e conoscersi meglio
Spesso il valore che ci auto-attribuiamo è strettamente dipendente alle nostre capacità e dai risultati che otteniamo, mentre in realtà dovremmo “piacerci” a prescindere da queste valutazioni e imparare a volerci bene, ad amarci nonostante tutto. Il segreto è quello di saper riconoscere i propri pregi ed i propri limiti, accettandoci così come siamo.
Quando questo non avviene sperimentiamo insicurezza, cioè uno stato d’animo in cui tendiamo a sentirci inadeguati e non all’altezza della situazione o del “compito”.
Insicurezza, Autostima bassa e Senso di Inadeguatezza
Quando ci sentiamo insicuri ci accompagna la sensazione di non essere capaci, la paura di commettere degli errori, e questo diventa un problema se queste sensazioni le sperimentiamo continuamente nella maggior parte degli ambiti della nostra vita e non solo in relazione ad uno specifico momento. Quando come in questo caso l’insicurezza diventa una caratteristica della nostra personalità tendiamo ad essere estremamente sensibili al giudizio degli altri e questo ci può portare a:
– essere eccessivamente disponibili e accondiscendenti nei confronti degli altri e spesso dipendenti dall’ “Altro”;
– essere ostili e aggressivi verso gli altri, sminuendoli e criticandoli quasi a voler dimostrare la nostra superiorità;
– essere molto severi e critici nei nostri confronti, rasentando il perfezionismo tanto da non portare a termine un compito perché non lo riteniamo ma “abbastanza perfetto”;
– evitare di prendere decisioni per paura di sbagliare, spesso lasciando che gli altri decidano al posto nostro;
– evitare di esprimere un nostro parere, soprattutto se siamo in disaccordo, anche se pensiamo di aver ragione, per paura di essere rifiutati, di non piacere agli altri.
È possibile imparare ad essere più sicuri?
Come direbbe il dr. Frankenstein “SI PUÒ FARE!” . L’insicurezza può essere superata attraverso un lavoro su se stessi.
Se da solo non riesci a vedere e valorizzare le tue risorse e capacità e hai una percezione negativa di te stesso, il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un professionista, uno Psicologo e/o Psicoterapeuta, che sarà in grado di accompagnarti e sostenerti in un percorso di esplorazione e comprensione della tua insicurezza, di individuazione e valorizzazione delle tue risorse e accettazione dei tuoi limiti, così da ritrovare fiducia e stima in te stesso, imparando a guardarti con occhi diversi, meno severi e svalutanti e più accettanti.
Perché se è vero che sicuramente non sei perfetto, è anche vero che non sei nemmeno “tutto sbagliato”.
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