La nascita di un figlio rappresenta già di per se un evento che può portare uno squilibrio all’interno di una famiglia. Quando poi viene diagnosticato ai genitori che il loro figlio ha una disabilità, la notizia può avere un impatto dirompente per i singoli genitori e per l’equilibrio della famiglia in generale.
La scoperta della disabilità rappresenta per la famiglia la prima situazione critica e difficile da affrontare. Un vero e proprio trauma emotivo. Non meno difficile e stressante risulta essere la gestione e la cura di un figlio con disabilità,che nel tempo può andare a mettere in crisi la coppia genitoriale o il singolo genitore.
Quindi è importante che la famiglia non si isoli e pensi di poter affrontare tutto da sola, perché il rischio è che si arrivi a percepire la disabilità come un peso impossibile da sostenere.
Perché e quando è utile un supporto psicologico alla genitorialità?
Accettare che il proprio figlio abbia una disabilità non è un processo sempre facile. Intraprendere un percorso di supporto psicologico può essere di grande aiuto nell’accompagnare ciascun membro della famiglia nell’elaborazione dei propri vissuti e delle proprie credenze, a misurarsi con l’indeterminatezza e l’ignoto che la disabilità può rappresentare, al fine di arrivare ad un nuovo equilibrio individuale e familiare.
Offre al genitore uno spazio in cui poter esprimere ed elaborare senza timore le proprie emozioni, sentimenti e vissuti legati all’essere genitori di figli disabili.
Inoltre il supporto di un professionista, psicologo e/o psicoterapeuta, può facilitare l’acquisizione e l’incremento di abilità quali la gestione dello stress, che può presentarsi a livelli particolarmente elevati in alcuni momenti critici nel prendersi cura del figlio durante la sua crescita, la capacità di affrontare situazioni problematiche e di superare il sentimento di scarsa autostima e di impotenza che spesso affligge i genitori della persona disabile.