Non dirmi che il cielo è il limite quando ci sono impronte sulla luna.” (Paul Brandt)

Il fatto che ci siano persone più felici e che abbiano più successo di altre, non è un caso. Cosa stanno facendo che li separa dal resto del branco? Rendono la resilienza e il benessere le loro priorità principali.

Uno stato d’animo vincente

Michele Sullivan, ex presidentessa della Caterpillar Foundation, è nata con una rara forma di nanismo, che l’ha portata a dover affrontare molte sfide nella sua vita quotidiana. Michelle rappresenta sicuramente un esempio di persona e di leader aziendale resiliente:  “Per la maggior parte delle persone, l’aprire e il tenere aperta una porta da parte di uno sconosciuto è semplicemente un gesto molto carino che viene loro fatto. Per me è un requisito fondamentale per entrare nella maggior parte degli edifici che non hanno porte automatiche. Nella mia vita ho la necessità di chiedere molto aiuto, ed è stato quando ho finalmente imparato ad abbracciare questa realtà, che l’universo ha risposto con un sostegno fragoroso. Dove una volta avevo visto ostacoli, ho cambiato prospettiva e li ho visti, invece, come vantaggi. Ora la chiamo la filosofia “Looking Up”, ed è così che vivo la mia vita ogni giorno.

Concentrarsi sui guadagni, invece che sulle perdite

Michele è così presa a guardare i vantaggi, che questi eclissano le sue perdite. È una donna che riesce a vedere gli ostacoli della vita come sfide da superare e i propri limiti come vantaggi, e così, grazie a questa sua prospettiva, riesce a vedere quanto è ricca la sua vita. Pochi di noi devono affrontare tutti gli ostacoli che incontra quotidianamente Michele, eppure spesso abbiamo difficoltà a gioire per le nostre vite e ci lamentiamo continuamente per quello che non abbiamo, per quello che non possiamo o per quello che dobbiamo fare. Contrariamente a quanto fa Michele, siamo troppo concentrati e disperati per le perdite, che non riusciamo a vedere i guadagni.

Se non nasci resiliente, puoi sempre diventarlo

Alcune persone nascono con una determinazione da pitbull, con la capacità di farsi meno abbattere dalle situazioni stressanti e più capaci di adattarsi ai cambiamenti. Altri, invece, sono più vulnerabili alle frecce delle pressioni quotidiane. Ma indipendentemente da dove ti collochi, in questa scala dal più al meno resiliente, puoi coltivare uno stato d’animo vincente, noto anche come mentalità di crescita, per dirla come Carol Dweck: la convinzione che la sconfitta avvenga per te, non contro di te. Se hai una mentalità di crescita, consideri il successo e il fallimento un pacchetto, come una mano e un guanto, latte e biscotti, le facce della stessa medaglia, gemelli, e non nemici. Se riesci a capire questo, vedrai chiaramente come evitare il fallimento si trasforma in evitare il successo. E riconosci che per ottenere ciò che vuoi, devi essere disposto ad accettare ciò che non vuoi. Abbracciare questa prospettiva significa non arrendersi ed accettare gli ostacoli, le battute d’arresto e le delusioni, non importa quanto dolorose, frustranti, grandi o piccole siano, come opportunità per crescere e imparare,  invece che come sconfitte.

Questo significa pensare alla sconfitta come a un personal trainer.

Quando la disperazione insorge dopo una battuta d’arresto (una scadenza impossibile, un feedback negativo del tuo capo, una promozione mancata o il brontolio della tua insicurezza) dici a te stesso che vuoi arrenderti, ma non vuoi davvero smettere. Vuoi solo che il dolore e la delusione finiscano, comprensibilmente. E in quel momento, arrendersi, potrebbe sembrare l’unica opzione, ma non lo è. Forse non hai effettivamente fallito. È probabile che chiami “fallimento” quando non soddisfi le tue aspettative, quando le cose non vanno come avevi pianificato o stai semplicemente attraversando una valle che tutti attraversano prima di raggiungere la montagna del successo. Il fallimento è straziante, ma può anche essere un impulso per andare avanti quando si possiedono le seguenti caratteristiche:

Le 10 abitudini delle persone altamente resilienti

1. Accettare e affrontare il fallimento e le battute di arresto

Le persone altamente resilienti sono abituate ad avere a che fare con il fallimento: sanno che prima o poi ci potrà essere una battuta di arresto e quindi si impegnano in anticipo ad affrontare i tanti smackdown che è normale incontrare lungo il proprio percorso, e questo non impedisce loro di essere felici, anzi. Infatti sono ben consapevoli che tutti commettiamo errori, ma quello che li contraddistingue è che non si lasciano definire da questi.

2. Accogliere il dolore

Le persone altamente resilienti hanno sviluppato la capacità e la disposizione ad “abbracciare” il dolore e la sofferenza,  abbandonando il desiderio di conforto, in modo da poter essere pienamente presenti con ciò che sta oltre l’ostacolo. In pratica, non evitano il dolore e le emozioni negative come scorciatoia (disfunzionale) per stare bene. Le persone altamente resilienti non si lasciano definire dalle avversità, si rendono conto che non tutto nella vita andrà sempre bene e sono in grado di tollerare il disagio perché percepiscono i momenti difficili come uno stato di cose temporaneo.

3. Guardare a lungo termine

Le persone altamente resilienti sono disposte a posticipare la gratificazione immediata, a breve termine, per il raggiungimento dei propri obiettivi a lungo termine. Sono tenaci e perseveranti, capaci di cambiare il percorso ma non la destinazione.

4. Apprendere dall’esperienza

Le persone altamente resilienti sono capaci di riflettere sugli ostacoli incontrati in passato, che hanno affrontato e superato. Questo permette loro di “apprendere la lezione” ed di individuare le proprie risorse personali, identificando i modi in cui sono diventati più forti attraverso i duri colpi incassati in passato.

5. Identificare i propri limiti

Le persone altamente resilienti sono in grado di identificare ed accettare i propri limiti, ed di sfruttarli, invece di scappare da loro, canalizzandoli in abilità utili. Sanno chi sono e cos’è importante nella loro vita e questo consente loro di affrontare meglio le avversità, perché sono meno sensibili alle influenze esterne. Le persone altamente resilienti hanno fiducia nelle proprie capacità, sanno di avere dei limiti e che questi definiscono chi sono, ma si fidano delle proprie capacità di far fronte alle avversità. Sanno di non essere perfetti, ma sanno che faranno del loro meglio e questo è più che sufficiente.

6. Star lontano dalle montagne russe

Le persone altamente resilienti trattano gli alti e i bassi della propria vita allo stesso modo: accettano gli smackdown, ma non li prendono in considerazione più seriamente rispetto a quanto fanno con i successi, e viceversa.

7. Evitare l’effetto “che diavolo!

Questo atteggiamento aggiunge solo la beffa al danno. Le persone altamente resilienti affrontano le delusioni prendendo l’asciugamano che verrebbe istintivamente di gettare a terra e lo usano per asciugarsi il ​​sudore dal viso, quindi si chiedono cosa possono imparare da quanto successo che li aiuterà a crescere.

8. Praticare il dialogo interiore positivo e l’ ottimismo

Le persone altamente resilienti evitano di criticarsi negativamente in modo eccessivo. Invece di fustigarsi dopo una battuta d’arresto, si concedono affermazioni positive e si incoraggiano a “tornare in sella”.

9. Sostenersi con compassione 

Le persone altamente resilienti, dopo una battuta d’arresto o una situazione scoraggiante, hanno la capacità di sostenersi con compassione e questo consente loro di sapersi rimotivare più velocemente. Invece di prendersi a calci quando sono a terra, stanno dalla propria parte, e si augurano ogni bene. Sono il proprio sostenitore numero uno nella sfida per raggiungere i propri obiettivi.

10. Saper chiedere aiuto

Le persone altamente resilienti non hanno paura di chiedere aiuto quando ne hanno bisogno. Non concepiscono il “chiedere aiuto” come un segno di debolezza, ma come una capacità fondamentale per affrontare gli ostacoli e raggiungere i propri obiettivi.

 

Come sostenere la tua zona resiliente

Una volta che possiedi queste abitudini, sei in grado di accettare il fallimento come un trampolino di lancio essenziale per il successo, e di darti il permesso di fare gli errori necessari per arrivare dove vuoi andare. Più accetti il ​​fallimento, più opportunità hai di accettare il successo e di riprenderti e di andare più in alto rispetto a quanto sei caduto in basso. E ogni volta che fallisci, invece di arrenderti, fai quello che ha fatto ogni persona resiliente prima di te: prendi l’asciugamano che vuoi gettare, asciugati il ​​sudore dalla fronte e traccia la tua prossima mossa in avanti.

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Michele Sullivan incarna sicuramente quello che è l’essenza della resilienza e ci insegna quanto cambiare prospettiva può essere determinante e fare la differenza tra vivere una vita immobilizzati dal senso di ingiustizia e viverla scegliendo, invece, di guardare i vantaggi, piuttosto che le perdite. Michelle Sullivan nella sua vita ha sempre avuto bisogno, e lo ha tutt’ora, di aiuto da parte dell’altro, ma, come ci insegna magnificamente, questo può essere un punto di forza, e non una debolezza, se lo guardi dalla “giusta” prospettiva. E può fare la differenza.

“ … Come notate, ricevo molto aiuto. Non sarei dove sono oggi se non fosse per la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi e i tanti sconosciuti che mi aiutano ogni giorno della mia vita. Ed è importante che tutti abbiano un sistema di supporto. Chiedere aiuto è un punto di forza, non una debolezza. Tutti abbiamo bisogno di aiuto nella nostra vita, ma è altrettanto importante essere parte dei sistemi di supporto per gli altri. …” Qui puoi vedere e ascoltare il suo discorso al TED del 2016 circa l’importanza di chiedere aiuto, e te lo consiglio vivamente.