Ottimismo??? Ci stai parlando di ottimismo dopo un anno di pandemia???!!! È una barzelletta?

No, non è una barzelletta, e se queste domande sono la prima cosa che vi è venuta in mente dopo aver letto il titolo dell’articolo, allora direi che c’è proprio bisogno di suggerimenti per imparare ad essere più ottimisti!

Cosa è l’ottimismo?

Gianni l’ottimismo è il profumo della vita, diceva Tonino Guerra in una celebre spot pubblicitario del 2003.

Il concetto di “ottimismo”, e come questo si relaziona al benessere, è stato studiato per diversi decenni in psicologia. Gli psicologi Scheier e Carver hanno definito l’ottimismo come la tendenza a credere che si possano raggiungere dei risultati positivi, la misura di quanto le persone hanno aspettative favorevoli generalizzate circa il proprio futuro.

In pratica, quando siamo ottimisti, ci aspettiamo che ci accadano delle cose positive per noi.

Cosa differenzia un ottimista da un pessimista?

Sempre Scheier e Carver hanno elaborato una teoria, la teoria del valore dell’aspettativa dell’ottimismo, nella quale asseriscono che il nostro comportamento è guidato dalla forza del nostro desiderio di raggiungere un obiettivo (valore) e dalla nostra fiducia nel raggiungimento di tale obiettivo (aspettativa). E che è questa ultima parte, quella relativa alla fiducia, quella che spiega la principale differenza tra ottimisti e pessimisti.

Gli psicologi Peterson e Seligman, invece, con la loro Teoria sulle aspettative, suggeriscono che le nostre aspettative per il futuro derivano da come interpretiamo i fallimenti passati: se crediamo che i nostri fallimenti passati derivino da difetti di carattere innati e immutabili, ad esempio, abbiamo maggiori probabilità di avere una prospettiva pessimistica per il futuro. Al contrario, se attribuiamo un fallimento passato alla sfortuna, abbiamo maggiori probabilità di mantenere una prospettiva ottimistica per il futuro.

Ricapitolando:

quando pensi al futuro, ti aspetti che accadano cose belle o brutte? Vedi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Sei un ottimista o un pessimista?

N.B. Uso queste etichette come una sorta di scorciatoia: è improbabile che tu, o qualcun altro, sia sempre ottimista o sempre pessimista. Tuttavia, probabilmente ti inclini in una direzione e questa direzione può avere importanti implicazioni per il tuo benessere.

Quali sono i vantaggi di essere ottimista?

L’ottimismo influisce sul benessere: le persone ottimiste tendono ad essere più felici rispetto alle persone pessimiste.

L’ottimismo è anche correlato ad una minore disperazione e, ad esempio, le persone ottimiste generalmente riferiscono livelli più elevati di benessere soggettivo durante i periodi di avversità.

Uno dei motivi del legame tra ottimismo e benessere riguarda il modo in cui gli ottimisti affrontano i problemi: l’ottimismo determina nell’individuo degli atteggiamenti proattivi finalizzati alla protezione della sua salute, cosa che non si verifica nel soggetto pessimista.

In genere le persone ottimiste hanno maggiori probabilità di impegnarsi in un comportamento orientato agli obiettivi perché sono più sicuri di poter raggiungere tali obiettivi. Quindi gli ottimisti sembrano impegnarsi in stili di coping efficaci, come considerare e mettere in atto soluzioni pratiche per risolvere i problemi. Mentre i pessimisti tendono ad impegnarsi in stili di coping non efficaci, di evitamento, come la distrazione.

Posso imparare ad essere più ottimista?

Sebbene in passato l’ottimismo sia stato considerato generalmente un tratto che può non cambiare molto nel tempo, nel suo libro “Imparare l’ottimismo”, il fondatore del movimento di psicologia positiva Martin Seligman, propone invece che l’ottimismo non sia un tratto con cui si nasce, ma piuttosto un modo di pensare abituale che può essere appreso come qualsiasi altro.

Ecco, allora, 4 consigli per imparare ad essere più ottimista:

1. Scegli la tua versione di ottimismo.
Non è necessario essere sempre ottimisti in ogni scenario (anzi, è impossibile). Invece, puoi provare a incorporare lentamente nuove idee ottimistiche nella tua visione del mondo, in un modo che ti sembra autentico.

2. Inizia a mettere in discussione i pensieri pessimisti.

A volte ci diciamo che i nostri pensieri pessimistici sono pensieri realistici. Ma ricorda, i pensieri non sono fatti. Se ti ritrovi impantanato in una spirale di negatività , prova a mettere in pausa i tuoi pensieri e a metterli in discussione.

3. Circondati di persone ottimiste.

Stare intorno ad altre persone ottimiste può aiutarti a scoprire come gli altri trovano aspetti positivi anche in situazioni negative. Fatti contagiare dall’ottimismo!

4. Non forzare l’ottimismo.

Per diventare più ottimisti serve quello che è richiesto per acquisire ogni nuova abitudine: motivazione e pratica. All’inizio può sembrare un po’ innaturale (come quando stai imparando ad andare in bicicletta o a pattinare). Quindi sperimenta l’ottimismo quando ti senti a tuo agio, senza preoccuparti all’inizio di spingerti troppo oltre la tua zona di comfort.

 

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Avere un approccio alla vita ottimista ci fa stare e ci fa vivere meglio, ci rende più sani e più felici. Coltivare più ottimismo nella propria vita quotidiana può avere un impatto positivo sul nostro benessere.

L’ottimismo si può imparare: anche se, probabilmente, non sarai mai solo ottimista, tuttavia, sei certamente in grado di esplorare e praticare modi di pensare più ottimisti, che nel tempo potrebbero diventare una seconda natura.

Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l’opportunità in ogni difficoltà.” (Winston Churchill)