Forse vuoi imparare a suonare il sassofono, lasciare il tuo partner o il lavoro, tornare a scuola o essere più assertivo. Ognuno ha i propri desideri ed obiettivi, ma la domanda è: cosa ti impedisce di fare ciò che vuoi fare?

8 ostacoli che ti possono bloccare e come superarli

1. Confondere il conseguimento degli obiettivi con il fare

È facile confondere le due cose. Ma non sono la stessa cosa. Conseguire il proprio obiettivo, vuol dire ottenere il risultato, raggiungere il punto finale: suonare il sassofono in una band, aver lasciato il tuo partner o il tuo lavoro e averne trovato uno che ti rende più felice, ecc. Fare significa … fare:  imparare a suonare il sax,  lasciare il partner o il lavoro,  essere assertivi, ecc.

Generalmente si può controllare l’azione, ma meno il risultato. Puoi imparare a suonare il sax e non suonare mai in una band. Puoi lasciare il tuo partner o il tuo lavoro e non trovarne uno migliore. Puoi essere più assertivo, ma non ottenere che gli altri ti rispondano come speravi. Raggiungere i propri traguardi richiede anche un po’ di fortuna e le opportunità giuste, cose che non puoi controllare; fare no.

Quindi il segreto è: concentrati sul fare, sulle azioni, sui comportamenti, sulle decisioni. Potrebbe essere un mezzo per un fine più grande, ma in questo momento rendi il fare il fine.

2. Confondere il dovere e il desiderio

Pensi che dovresti lasciare il tuo partner o il tuo lavoro, o che dovresti essere più assertivo, perché gli altri dicono così? Perché lo dicono i tuoi genitori, i tuoi amici? Perché lo hai letto su internet o in una rivista?

Ma tu lo vuoi veramente?

I doveri diventano rapidamente contraddittori e travolgenti e guidati dal senso di colpa, i desideri di solito no. Segui i desideri: sono più solidi e duraturi.

Per evitare di andare semplicemente con il pilota automatico, rallenta e prima di prendere una decisione chiediti: “È qualcosa che voglio o qualcosa che penso di dover fare? Aspetta, prenditi il ​​tuo tempo, e guarda cosa emerge: un’aspettativa degli altri o una reazione viscerale reale e solida del desiderio?

3. Confondere abilità ed emozioni

Ovviamente, ti mancano le capacità per suonare il sassofono e sai che avrai bisogno di aiuto per imparare. Può darsi che ti sentirai ridicolo e imbarazzante per un po’, proprio come quando hai cercato di imparare ad andare in bicicletta, ma nonostante tutto alla fine ce l’hai fatta. Si tratta di allenare la mente e il corpo, che sono allenabili, e di non confondere le emozioni con abilità che possono essere apprese, non facendosi sopraffare emotivamente tanto da respingere ciò che vuoi perché “non sei tu”.

4. Mancanza di risorse

Non hai soldi per lezioni di sax o un posto dove andare se lasci il tuo partner o il lavoro. Oppure non hai il tempo o l’energia emotiva per fare nessuna di queste cose. Forse è il momento di iniziare a pensare fuori dagli schemi: altri modi per ottenere o risparmiare denaro, altri modi per guadagnare tempo o redistribuire la tua energia. Di solito si tratta di individuare e ridefinire priorità chiare.

E se davvero non senti di avere le risorse per fare la mossa coraggiosa, pensa a quali piccoli passi puoi fare: risparmiare i soldi per le lezioni, fare qualche nuovo sforzo per cambiare il clima relazionale, ridurre il lavoro a un “lavoro per ora”, mentre continui a pensare alla tua carriera? Gli obiettivi si possono raggiungere anche e soprattutto a piccoli passi.

5. Ansia

Se la mancanza di risorse possiamo vederla come il lato pratico di quello che ci può ostacolare o impedire di realizzare i nostri desideri, l’ansia è molto spesso il lato emotivo. L’ansia riguarda la preoccupazione e la preoccupazione può assumere varie forme. A volte si tratta semplicemente di sentirsi sopraffatti: da come trovare un sassofono o un insegnante, dalla logistica di lasciare il proprio partner o il lavoro, o anche da come iniziare a tradurre l’ assertività in azione.

Oppure la preoccupazione può riguardare le reazioni degli altri: immagini che gli amici prenderanno in giro la tua passione per il sax, o che il tuo partner sarà devastato dalla tua decisione e non si riprenderà mai, o che non troverai mai un altro lavoro e vivrai in una scatola di cartone per strada, o che l’assertività farà allontanare tutti i tuoi amici.

Il problema è che quello che pensi sia il problema non è il problema, ma che la tua ansia sta prevalendo sulla tua mente razionale. Devi, quindi, innanzitutto, cercare di calmarti e di riconnettere il tuo cervello razionale. Pensa allo scenario peggiore (gli amici che ridono , il partner devastato, nessun lavoro) e vedi se riesci a trovare un piano, una strategia per gestirlo. Ripensa a quando in passato ti sei dato il permesso di affrontare situazioni ansiogene e hai sperimentato che l’affrontarle era meno tremendo rispetto ai pensieri ansiosi che precedevano l’azione. Non lasciare che i sentimenti di ansia ti fermino; trova un modo per calmarli e agisci.

6. Ambivalenza

So cosa non voglio, ma non ho idea di quello che voglio”, ovvero quando l’ambivalenza si traduce in una poca chiarezza molliccia e fangosa. Hai fatto del tuo meglio per distinguere i doveri e i desideri e hai messo da parte l’ansia, ma dopo tutto ciò ti “senti” ancora indeciso.

Come uscire da questo vicolo cieco? Con un paio di mosse:

informati: spesso hai bisogno di maggiori informazioni (sulle lezioni di sax o sul costo degli appartamenti o sul mercato del lavoro) per aiutarti a chiarire il tuo desiderio;

impara a fidarti del tuo istinto: se, ad esempio, ti viene un improvviso desiderio di pizza o di chiamare un vecchio fidanzato, fallo. Non si tratta della pizza o del fidanzato, ma di un’azione decisiva, e agendo impari a fidarti di quelle reazioni istintive, che a loro volta ti aiutano ad allontanarti dai tuoi doveri e dall’ansia. Con passaggi audaci diventi … più audace.

7. Autocritica, perfezionismo

Spesso non facciamo le cose perché dobbiamo “farle bene”, cioè senza commettere errori, alla perfezione. Si tratta ovviamente di confondere il fare con il raggiungimento dei doveri e dei desideri, ma in aggiunta c’è anche una forte dose di aspettative troppo alte, direi irrazionali o meglio ideali, su se stessi. Se la scelta è di fare le cose perfettamente o di non farle per niente, hai un grosso problema e anche un “brutto” modo di gestire la tua vita.

Quindi, come detto al primo punto, inizia a non confondere il fare con il conseguimento dei tuoi obiettivi, e poi ignora consapevolmente quella voce critica e perfezionista: potresti prendere lezioni di sax e scoprire che lo odi (non è un grosso problema) e quando la tua voce critica ti dice che avresti dovuto saperlo, che hai sprecato il tuo tempo, che non dovresti essere un perdente, respingila dicendo a te stesso che hai provato il sax perché eri curioso e sei contento di averlo fatto. Idem per il partner o il lavoro: lo hai lasciato perché finalmente hai capito di volerlo fare e sei orgoglioso di aver avuto il coraggio di agire. Quello che succede dopo è un capitolo separato, di cui non hai il controllo totale.

Non dare da mangiare al drago dell’autocritica, cercando di essere sempre più perfetto, ma accetta di commettere errori, rendendoti conto che va bene cambiare idea. Fa parte dell’essere umano.

8. Pessimismo

Il pessimismo ti porta a rinunciare prima di iniziare: “perché affannarmi, tanto non sarò mai bravo al sax e non entrerò in una band, non troverò mai un partner o un lavoro migliore, io”.

Questo modo di pensare potrebbe anche essere il sintomo di una depressione clinica e, in tal caso, potresti aver bisogno di aiuto per affrontarlo direttamente. Ma può anche essere una confusione tra il conseguire con il fare, tra i doveri ed i desideri, o una posizione protettiva appresa basata su cose che non hanno funzionato in passato. Come l’autocritica, il tuo non fare è il riflesso di un problema sottostante, un modo di pensare e di trattarti che devi affrontare direttamente.

In conclusione

Gli 8 punti sopra elencati, sono gli ostacoli più frequenti che spesso si frappongono tra te e il soddisfacimento dei tuoi desideri. Non sono omnicomprensivi: potresti trovarne di nuovi o individuare variazioni che risuonano meglio in te.

Spero siano soprattutto un spunto di riflessione. Qualcosa che ti faccia fare un passo indietro, guardare il quadro più ampio della tua vita, scoprire cosa e come ti impedisce di ottenere ciò che desideri.

Vita, libertà e  ricerca della felicità : è tempo di perseguirle?

 

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