Ti senti incerto della tua relazione? Ti capita di pensare che la tua relazione dovrebbe essere diversa e che, così come è, non va bene?

A volte le aspettative nei confronti di come dovrebbe essere una relazione e di come dovrebbe essere il proprio partner possono portare fuori strada.

Ogni persona ha le proprie convinzioni su come dovrebbero funzionare le relazioni romantiche. Il primo modello viene dai nostri genitori, che ci hanno insegnato le relazioni mostrandoci le loro. E se siamo già stati coinvolti con un’altra persona in precedenza, quell’esperienza influenzerà sicuramente anche le nostre aspettative per la nostra relazione attuale.

Abbiamo anche idee su come dovrebbero funzionare le relazioni dalle cose che ci dicono amici e familiari. Allo stesso modo, le riviste che leggiamo, i programmi tv che guardiamo e i siti web che visitiamo offrono numerosi consigli sulle relazioni. Alcuni possono essere utili, ma gran parte non è basato su alcuna ricerca scientifica.

Alcune aspettative su come dovrebbe essere una relazione, a volte, possono essere dannose per la relazione stessa. Ci sono convinzioni comunemente condivise che, in realtà, dati alla mano, possono effettivamente portare ad una riduzione della soddisfazione delle relazione.

 

Tre false credenze sulle relazioni

In un recente articolo pubblicato su The Family Journal , gli psicologi della Royal Holloway University di Londra (Regno Unito) Hanna Zagefka e Krisztina Bahul hanno esplorato l’impatto che le seguenti tre false credenze hanno sulla soddisfazione delle persone riguardo alle loro relazioni:

1) Il conflitto è un segno che la relazione è in difficoltà;

2) nella coppia si dovrebbe sapere intuitivamente cosa pensa e sente il proprio partner

3) alcune relazioni sono destinate a fiorire, altre a fallire

Il conflitto è un segno che la relazione è in difficoltà

Nelle fiabe, gli innamorati si sposano e vivono felici e contenti. Nel mondo reale, il conflitto è inevitabile in qualsiasi relazione intima. Il vero problema è come i partner affrontano i disaccordi, non se li hanno. Quando le coppie rimangono rispettose l’una dell’altra, durante la foga di una discussione, mentre comunicano efficacemente le loro preoccupazioni, è molto più frequente che, successivamente, si sentano più vicine al loro partner.

Alcune coppie, invece, imparano a tenersi a distanza l’una dall’altra per mantenere la pace. Non litigano mai, ma mostrano poco affetto anche l’uno per l’altro. Sebbene non ci siano conflitti, queste non sono, però, relazioni soddisfacenti.

Come scritto, il conflitto è inevitabile in qualsiasi relazione, ma il punto importante è usarlo come un’opportunità per comunicare con il tuo partner. Un conflitto ben gestito può portare alla crescita della relazione, mentre l’escalation o la soppressione del conflitto può causare danni a lungo termine. Quando le persone credono che il conflitto sia un segno di problemi nella relazione, è probabile che si concentrino maggiormente sui sentimenti negativi piuttosto che cercare di risolvere i problemi a portata di mano.

Nella coppia si dovrebbe sapere intuitivamente cosa pensa e sente il proprio partner

In effetti, le persone sono ragionevolmente brave a leggere il pensiero, almeno in certe situazioni. Lo fanno osservando le espressioni facciali, la postura e il tono della voce.

Tuttavia, abbiamo tutti dei limiti nelle nostre capacità di lettura della mente. Ad esempio, Marco osservando Sara può intuire che sia sconvolta, lo capisce dal suo linguaggio del corpo, ma quello che non può sapere è perché sia arrabbiata. Potrebbe aver avuto una brutta giornata al lavoro, potrebbe aver appena ricevuto una brutta notizia, o forse è davvero arrabbiata con lui per qualcosa che ha detto o fatto.

La convinzione che i partner dovrebbero essere in grado di leggersi nella mente vicendevolmente, cioè che il proprio partner dovrebbe essere in grado di capire cosa passa nella testa dell’altro senza bisogno di parlarsi, è un problema che viene fuori spesso in terapia di coppia.

Anche se conosciamo il nostro partner intimo più profondamente di qualsiasi altra persona e spesso possiamo fare buone previsioni su come si sentirà o si comporterà in una determinata situazione, non possiamo leggere la sua mente direttamente e poiché abbiamo esperienze e prospettive diverse, ognuno di noi interpreta la situazione attuale in modo diverso. Marco, quindi, potrebbe essere in grado di indovinare cosa turba Sara, ma potrebbe anche indovinare male. L’unico modo efficace per risolvere il problema è che Sara dica cosa ha in mente e che Marco dimostri che sta ascoltando e che ci tiene davvero.

Alcune relazioni sono destinate a fiorire, altre a fallire

I ricercatori collegano questa credenza comune al concetto psicologico di “mentalità”. Ad esempio, le persone che credono “non sono bravo in matematica” mostrano una mentalità fissa. A causa della loro convinzione, non cercano nemmeno di migliorare. Al contrario, le persone che credono che le capacità derivino dal duro lavoro, mostrano una mentalità di crescita e spesso possono ottenere più dei loro coetanei dalla mentalità fissa.

Questa credenza comune può essere collegata anche al concetto di “destino”: mentre il concetto di mentalità si riferisce alle convinzioni su ciò che puoi fare, il concetto di destino riguarda le tue convinzioni su come funziona il mondo. Le persone spesso si sforzano molto per raggiungere quello che pensano sia il loro destino. Quindi, se credono che il loro matrimonio sia destinato a prosperare, ci lavoreranno. Ma se pensano che sia destinato a fallire, beh, allora non serve a niente provarci.

Numerose ricerche, così come le esperienze comuni, dimostrano che le relazioni richiedono molti sforzi per avere successo. Le coppie che si impegnano a rispondere ai bisogni del proprio partner, a scendere a compromessi e a comunicare in modo efficace sui propri desideri, raccolgono i frutti di una relazione soddisfacente. Allo stesso tempo, le coppie che non si impegnano molto, probabilmente, non saranno soddisfatte del risultato.

Cosa dice la ricerca

I risultati della ricerca degli psicologi Hanna Zagefka e Krisztina Bahul mostrano che, delle tre false credenze sopra descritte, quella che è veramente determinante per sperimentare come più o meno soddisfacente la propria relazione è quella relativa al conflitto.

Delle tre false credenze sulle relazioni che sono state esaminate in questo studio, solo la convinzione che il conflitto sia un segno di guai era associata a una minore soddisfazione della relazione.

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Quindi il messaggio prezioso da portare a casa da questo studio è che, nella nostra vita quotidiana, dovremmo tenere presente che i conflitti possono diventare opportunità di crescita, ma questo solo quando siamo disposti ad ascoltare ciò che il nostro partner ha da dire e quando comunichiamo in modo chiaro, ma rispettoso ciò che abbiamo in mente.