Ritorno a parlare di perfezionismo (ne ho già parlato qui), perché? Cosa c’è di così sbagliato nel perfezionismo?

I pericoli del perfezionismo

Essere perfetti è impossibile. Nessuno è perfetto.

E oltre ad essere impossibile, è anche molto rischioso: quando cerchi di essere sempre perfetto è molto probabile che, ad esempio, la tua carriera o un nuovo entusiasmante hobby non decolleranno mai e la vita ti deluderà sempre; ponendo le aspettative per te stesso così in alto, sarà molto probabile non raggiungere i tuoi obiettivi e automaticamente sperimentare un senso di fallimento; quando ti aspetti che anche le persone intorno a te siano perfette, è piuttosto probabile che le tue relazioni tenderanno a fallire. Tutto questo porta a rabbia, depressione, ansia, disgusto di sé e altri problemi.

Le aspettative irrealistiche costituiscono il nucleo del perfezionismo.

Quando le nostre aspettative non sono soddisfatte, ci arrabbiamo. Questo è vero per le aspettative grandi e piccole, realistiche o irrealistiche che siano. Ad esempio, pianifichi una giornata perfetta e poi scopri che non puoi avere un tavolo nel tuo posto preferito per l’aperitivo, quindi la tua giornata perfetta è rovinata. C’è voluto poco per rovinarla, vero? Tanto vale rimanere a letto.

Nelle relazioni, le aspettative non soddisfatte assumono una varietà di forme, molte delle quali non realistiche. Ad esempio, potresti aspettarti che il tuo partner sappia di cosa hai bisogno senza che tu debba dirglielo. Oppure potresti aspettarti che tuo figlio adolescente faccia accordi e li mantenga tutti. Ma non è così che “funzionano” le persone. Il tuo partner non può leggere la tua mente e gli adolescenti si lasciano prendere da una dozzina di altre cose e dimenticano.

I perfezionisti pensano di dover essere perfetti; quando non lo sono, si arrabbiano. Si aspettano anche che le altre persone siano perfette e si arrabbiano, o si spazientiscono, quando gli altri si dimostrano imperfetti.

Un altro pericolo del perfezionismo è che può portare a procrastinare: quando hai bisogno di essere perfetto e hai paura di non esserlo, tenderai a non iniziare progetti che hai paura che non riescano, tanto più se gli obiettivi e le aspettative che ti poni non sono realistici.

Il perfezionismo patologico ha una presa ferrea che può indurci a fissare obiettivi non realistici, a sforzarci troppo e a concentrarci eccessivamente sui nostri errori, impedendoci di vedere i nostri punti di forza.

Come posso contrastare il mio perfezionismo?

Ammetti le tue imperfezioni

È contro intuitivo, ma accettare le tue imperfezioni, invece di tendere alla perfezione, può effettivamente migliorare le tue prestazioni e migliorare quasi tutto ciò che intraprendi. Contrariamente a quanto potresti dire a te stesso, la maggior parte delle persone non si aspetta che tu sia perfetto. Le nostre percezioni errate ci portano ad esagerare, ben oltre ciò che si aspettano amici, persone care e organizzazioni aziendali. A volte quello che consideri uno sforzo adeguato supera di gran lunga le aspettative degli altri. Forse è il momento di chiederti cosa puoi fare per visualizzare le tue capacità in modi più realistici e fissare obiettivi raggiungibili. Il tuo lavoro migliore non è la perfezione, è il tuo miglior lavoro.

Lascia da parte l’orgoglio

È difficile ammettere di aver sbagliato o di aver fallito e non aver raggiunto quello che si voleva, soprattutto quando si è lavorato così duramente per ottenerlo. È davvero una pillola amara da ingoiare per il proprio orgoglio. Ma se riesci a buttarla giù quella pillola, questo ti renderà più efficace e resiliente Se riesci ad aprire il tuo cuore e ad accettare la vulnerabilità di essere autentico, ti liberi di un grosso fardello. E ricorda: è meglio perdere il tuo orgoglio con un collega stretto o una persona cara, piuttosto che perdere queste persone a causa del tuo orgoglio insensato.

Impara dai tuoi errori

Un errore è un maestro glorioso. Quando evitiamo il dolore del fallimento, evitiamo automaticamente la nostra crescita. È inevitabile fare degli errori. Può capitare di dire cose di cui poi ci si pente e, a volte, di ferire gli altri. È inevitabile. Ma la chiave è in quello che si fa dopo. La parte difficile è ammettere una mancanza e convivere con le conseguenze, ma ripaga. Forse il tuo lavoro ti ha separato dagli amici o ti ha fatto trascurare i membri della famiglia. O forse hai sviluppato abitudini di controllo che escludevano i colleghi cooperativi desiderosi di esibirsi come una squadra. Ammettere le tue imperfezioni ti permette di perdonarti . Anche condividere un errore o un fallimento (con fiducia , non con auto-condanna) con un caro amico, ad esempio, riflette forza, onestà e integrità, e non debolezza.

Quando sei iper-concentrato sul fare tutto bene e rimproverarti quando non lo fai, perdi la saggezza che deriva dall’esaminare il motivo per cui hai commesso gli errori che hai fatto. I perfezionisti spesso agonizzano per i loro errori e lasciano che siano i loro errori a definirli. Ma gli errori fanno bene! Se non commettessimo mai degli errori, non impareremmo mai. Quando accetti di essere imperfetto, puoi allontanarti dall’angoscia emotiva causata dal rimuginare su ogni errore. E puoi esaminare i tuoi errori e imparare le lezioni importanti che offrono.

Sblocca il tuo pieno potenziale

Quando lasci da parte l’orgoglio e apri il tuo cuore e accetti la tua vulnerabilità, puoi essere realistico riguardo ai tuoi obiettivi e sbloccare il tuo pieno potenziale. E così, paradossalmente, ti dai la possibilità di migliorare. Affrontare un’imperfezione, liberandosi dalla paura del fallimento, ti permette di concentrarti sulla soluzione invece che rimanere bloccati sul problema.

Ricorda: non smetterai mai di fare errori, ma puoi smettere di negarli o coprirli. Scegliere la via dell’umiltà e del coraggio, invece che quella dell’ego e dell’orgoglio, ti rende un leader più forte sul posto di lavoro e un membro della famiglia più amorevole a casa. Senza affrontare la verità, come potresti trovare nuovi modi per crescere e diventare il miglior lavoratore possibile e goderti una carriera e una vita personale felici e soddisfacenti?

Perdonati

Per perdonarti, devi lasciare andare il perfezionismo e adottare una visione e una convinzione diverse su te stesso: la vita è fatta per imparare e la vera perfezione sta nel lavorare sempre per migliorarsi e non nell’evitare gli errori. Non esiste la perfezione, ma puoi ancora cercare l’eccellenza. Mentre se ti sforzi per raggiungere la perfezione, finirai per vedere solo i tuoi difetti.

Odiare te stesso o rimproverarti per non essere perfetto non ti aiuta. Se non lavori consapevolmente attraverso i tuoi sentimenti e inizi a perdonarti, rimarrai intrappolato nella tua rabbia, vergogna, senso di colpa , tristezza e altri pensieri ed emozioni negative.

Passare da una mentalità perfezionista ad una mentalità di perdono richiede un cambiamento di prospettiva: quando ti senti frustrato con il tuo partner, figlio, amico, ecc., perchè hanno infranto una promessa o non hanno soddisfatto ogni tua esigenza, devi ricordarti che sono imperfetti, proprio come te, e va bene. Mentre pratichi l’auto-perdono, esercitati a perdonare anche gli altri.

 

La paura degli errori è una caratteristica centrale del perfezionismo disadattivo. Il perfezionista disadattivo ha queste convinzioni negative, spesso catastrofiche, sugli errori. Quasi come se l’errore significasse che il mondo stesse finendo.  Ma tutti commettono errori. La differenza sta nel pensare agli errori come esperienze di apprendimento e come passi verso il miglioramento.  Ogni atleta perde una gara, ogni giocatore di poker perde una mano e ogni investitore perde su un investimento. Perdere fa parte del processo di vittoria. I vincitori non sono perfetti: sono semplicemente persone oneste riguardo ai propri errori e disposte a fare ciò di cui hanno bisogno per migliorare le cose.

 

Riferimenti:

The power admitting your imperfections

The dangers perfectionism