Mia mamma è diventata depressa di recente. Ha 84 anni e vive sola. Io e la mia famiglia non sappiamo se e cosa dovremmo fare.

 Se, leggendo queste righe, hai immediatamente pensato: ma di cosa si preoccupa, sua mamma ha 84 anni, è normale che sia depressa!, non ti preoccupare, sei in buona compagnia. Purtroppo è molta diffusa la convinzione che la depressione in età senile sia una conseguenza normale dell’invecchiamento. Ma non è così.

Quindi mi preme, innanzitutto, chiarire che la depressione non è una parte normale dell’invecchiare, ma è una patologia che può colpire anche la persona anziana, ma  non in quanto “anziana”.

Nell’invecchiare può capitare che compaia un disturbo depressivo, la depressione è infatti la condizione di salute mentale più diffusa tra gli anziani. Questo può essere legato ad eventi tipici di questa età: l’inattività, i problemi di salute tipici dell’età, la minore autonomia, la solitudine, , la morte di amici e parenti, ecc. Nonostante questo, è però sbagliato pensare che la depressione sia un aspetto “normale” della vecchiaia, perchè si può essere felici e soddisfatti anche in questa fase della vita.

Purtroppo però, essendo diffusa la falsa convinzione che la depressione faccia parte del naturale decorso dell’invecchiamento, molto spesso in età senile non viene rilevata, oppure non viene trattata. A volte questo può accadere anche perché  i sintomi della depressione in età senile possono essere confusi con quelli inerenti patologie fisiche.

Quali sono i segnali della depressione negli anziani?

La sintomatologia della depressione nella terza età comprende:

sintomi somatici come dolore e/o disturbi gastrointestinali;

cambiamenti di peso (cambiamenti dell’appetito): aumento di peso o perdita peso;

cambiamenti del sonno (dormire troppo o troppo poco);

facile affaticamento;

– episodi di agitazione ed irrequietezza;

sentimenti d’ansia  e preoccupazioni eccessive: sul proprio stato di salute (timori ipocondriaci con l’ossessione della paura della morte o paura della perdita di autonomia), o sulla propria situazione economica, o convinzioni paranoiche (di essere vittima di furti, tradimenti o maltrattamenti);

– persistente tristezza o pianto;

sentimenti di inutilità e/o di vulnerabilità;

alterazioni cognitive che possono evolvere in forme dementigene;

ritiro dalle normali attività sociali.

Perché è importante capire se l’anziano soffre di depressione?

Molte persone pensano erroneamente: “la persona è anziana (= malata) e quindi deve essere depressa“. E il risultato di questa falsa convinzione (che con l’età arriva la depressione) è che molti anziani si ritrovano a dover convivere con disturbi depressivi, soffrendo, quando non è necessario.

È importante capire se la persona anziana soffre di depressione, innanzitutto, perché la depressione non può essere curata se non viene riconosciuta.

Oltre ad alleviare la sofferenza dell’anziano, trattare la depressione senile è importante perché questa patologia ha un forte impatto sulla funzionalità quotidiana dell’anziano, sulla sua qualità della vita e sull’aumento delle richiesta di assistenza qualificata, e, quindi, se non viene curata, l’anziano che ne soffre:

– avrà più problemi di salute;

– resterà più a lungo in ospedale, se ricoverato;

– utilizzerà più farmaci per i propri problemi di salute;

– andrà maggiormente al pronto soccorso;

– sperimenterà più solitudine ed isolamento.

Infine è importante valutare se l’anziano soffre di depressione perché, purtroppo, la depressione senile è associata anche ad un aumento del rischio suicidario. E visto che i dati mostrano che la maggior parte degli anziani che commettono atti di suicidio vivono in condizioni di isolamento e di solitudine, è evidente che i fattori socio-ambientali risultano essere fondamentali: poter contare su un sostegno famigliare/sociale migliora la salute psichica e fisica dell’anziano ed è sicuramente un fattore protettivo.

Come posso aiutare un anziano a me caro depresso?

Innanzitutto, se sospetti che il tuo caro possa essere depresso, non ignorare questa tua preoccupazione ed i segnali connessi, e parlagli di ciò che hai notato in modo compassionevole e preoccupato. Sembra banale, ma è invece fondamentale: per la natura stessa della depressione, chi ne soffre è spesso portato a rinchiudersi in se stesso senza cercare aiuto. E. nel caso delle persone anziane, questa tendenza è aggravata dallo stigma legato alla malattia mentale o al semplice fatto che la depressione non è considerata come una malattia vera e propria.

Incoraggia l’anziano a consultare il proprio medico curante: il medico potrà così valutare se i sintomi fanno parte di un quadro depressivo o meno, e prescrivere gli appositi farmaci per la cura, nel caso in cui lo ritenesse opportuno.

Incoraggialo anche  a contattare uno psicologo-psicoterapeuta specializzato in problemi della terza età che potrà aiutarlo e supportarlo nel proprio percorso individuale per combattere la depressione.

Offri il tuo supporto pratico ed emotivo, ad esempio:

– ascolta l’anziano depresso con pazienza e compassione, offrendo la tua speranza;

– invitalo ad uscire con te e a svolgere alcune attività insieme. Se rifiuta il tuo invito, non demordere e prova ad insistere con dolcezza;

– se l’anziano ha una terapia farmacologica da seguire per combattere la depressione, aiutalo assicurandoti che prenda regolarmente i medicinali e che non assuma alcool durante il trattamento;

sii paziente. I trattamenti non fanno miracoli dal giorno alla notte, bisogna considerare che ogni processo di guarigione richiede del tempo, soprattutto se di tipo psicologico.

Nel caso in cui l’anziano sia restio a farsi aiutare, chiedi aiuto ad uno psicologo specializzato in problemi della terza età per farti aiutare e supportarti nel tuo difficile, delicato e faticoso ruolo di caregiver.

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La depressione nell’anziano è una tematica che merita una particolare attenzione, poiché la sintomatologia depressiva è una delle psicopatologie a più frequente esordio nella terza età. Tuttavia è importante aver ben chiaro che la depressione senile non è una conseguenza normale dell’invecchiamento: l’invecchiare deve essere distinto dalla malattia. Invecchiare porta con sé cambiamenti universali e non reversibili, ma non è necessariamente invalidante. La malattia invece può essere curata, alleviata o ritardata nel suo insorgere, e colpisce solo una parte della popolazione, ma è invalidante. La valutazione della depressione diventa quindi uno dei punti cruciali al fine di pianificare e organizzare degli interventi adeguati per trattarla. Per questo va contrastata la diffusa convinzione che alcuni disagi e sintomi siano determinati dall’età piuttosto che essere dei segnali di una sofferenza da riferire al proprio medico o ad uno psicologo-psicoterapeuta specializzato in problematiche della terza età.