È possibile essere felici quando la vita non va come avevi pianificato?

Molte persone che vengono in terapia sono deluse dalla vita. Le cose non sono andate come previsto; le speranze sono state disattese, le relazioni sono finite, le carriere sono rimaste stagnanti. In poche parole: non sono felici e soddisfatti della loro vita.

Ma cosa vuol dire essere felici? E come si può “agguantare” la felicità? Vediamolo insieme.

Come definisci la felicità?

Sebbene la maggior parte delle persone sarebbero d’accordo sul fatto che la felicità sia un obiettivo importante, se non fondamentale, da raggiungere, pochi concorderebbero su come raggiungerlo e, ancora meno, su come rendere la felicità sostenibile.

Il mondo è pieno di persone che legano la loro felicità alla ricchezza, al romanticismo o al materialismo, per poi scoprire che quella gioia è fugace; così poi ritornano a galla vecchie ansie e depressioni, e una mattina ti svegli e senti che quel terribile peso di disperazione grava nuovamente su di te.

E quando la felicità svanisce, tendiamo a ripetere gli stessi schemi: la inseguiamo con ancor maggior vigore. Purtroppo, la felicità che dipende esclusivamente da persone, luoghi o cose è fragile. Come un fantasma, può scomparire all’improvviso e senza preavviso.

Se quello che desideri nella tua vita è essere felice, allora rimandare il raggiungimento della felicità al conseguimento di obiettivi riguardanti le relazioni, gli affetti personali, l’aspetto fisico, il peso, il successo professionale o il conto in banca non andrà bene.

Ritardare la felicità fino a quando non raggiungi uno o tutti questi obiettivi è una scommessa che probabilmente ti porterà all’infelicità.

Coltivare la felicità sostenibile in 3 mosse

Smetti di rimandare la tua felicità fino al momento in cui non avrai raggiunto tutti i tuoi obiettivi. Ed inizia già da oggi a costruire una base per una felicità e una gioia sostenibili nella tua vita.

Ecco come farlo in 3 mosse:

1. Gratitudine

Non può esserci una gioia duratura se non si è in grado di apprezzare ciò che abbiamo ora. La gratitudine non si sviluppa naturalmente, ma va coltivata. Quindi:

Prenditi un momento di riflessione tranquilla, ora;

– Goditi quello che hai, ora;

– Esprimi gratitudine per ciò che hai, ora.

È probabile che ti senta già più leggero, che il tuo umore sia già migliorato. Ma ecco il segreto: ci vuole più di un momento, ci vuole una pratica quotidiana di gratitudine. Prima di poter raccogliere una felicità sostenibile, devi lavorare nei campi dell’apprezzamento. Apprezzamento e gratitudine sono le porte per una felicità sostenibile.

Per aiutarti nella tua pratica quotidiana della gratitudine potresti, ad esempio, iniziare a scrivere un “diario di gratitudine”. È uno strumento utile perché ti permette di rileggere e beneficiare di quello che hai scritto, quando vuoi. Ti costringe a guardare oltre il tuo dolore del momento, vedendo il quadro da una prospettiva più ampia.

Per iniziare a scrivere un diario della gratitudine basta aprire un taccuino su una pagina bianca ed iniziare a scrivere: “Sono grato per…”, continuando cercando di elencare tutto il bene della tua vita. Oppure puoi cercare qualche esempio su internet: internet è pieno di suggerimenti e puoi stamparli ed usarli come punto di partenza.

2. Altruismo

Una vita egocentrica, guidata dall’ego, è uno stile di vita che potrebbe essere destinato a finire nel burnout e nella solitudine. Gli studi hanno dimostrato che le persone che si impegnano regolarmente in attività altruistiche ottengono costantemente punteggi più alti nelle misure di felicità rispetto alle persone che si concentrano esclusivamente su se stesse. La felicità provata portando gioia agli altri è più sostenibile della felicità interamente basata sul soddisfare i nostri bisogni.

Troppo spesso c’è un’idea sbagliata che l’altruismo comporti una sorta di sacrificio personale. Non è raro pensare all’altruismo come a un atto di carità che avvantaggia esclusivamente gli altri. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità, le ricerche in questo campo dimostrano tutto il contrario: ad esempio, i ricercatori hanno scoperto che quando i genitori insegnano ai loro figli il valore dell’aiutare gli altri, i loro figli ne traggono vantaggio tanto quanto coloro che hanno aiutato; a volte anche di più.

Ecco perché l’altruismo ci fa bene e favorisce la felicità personale:

– L’altruismo favorisce un sano senso di interconnessione. L’isolamento è il nemico della felicità. La generosità da vita ad un sano senso di interconnessione, che aumenta la propria felicità personale;

– L’altruismo rafforza l’identità personale. L’altruismo innesca un’impennata nell’autostima che promuove fiducia e sicurezza. L’altruismo rafforza una visione positiva di se stessi: “Se te lo do… non te lo do perché so che ne hai bisogno. Te lo sto dando perché… sono proprio la persona che sono”;

– L’altruismo ispira un senso di missione. Quando ci sentiamo alla deriva, incerti sul nostro futuro, lottiamo con sentimenti interni di vuoto e indifferenza, l’altruismo può ispirarci dirigendo la nostra attenzione verso l’ esterno ed offrendoci l’opportunità di sperimentare il valore di aiutare gli altri.

3. Valore

Ti senti insoddisfatto della vita. La tua vita manca di gioia o meraviglia. I giorni sono prevedibili in modo deprimente e ti senti bloccato sempre negli stessi schemi. La delusione è abituale. Tutto, e tutti, alla fine ti deludono. Sei frustrato perché nonostante i molti sforzi per migliorare la tua vita, ogni giorno sembra ancora privo di senso. Senti che è necessario un cambiamento nel tuo stile di vita, ma non sai: quando, come e cosa fare.

Riguardo al quando, ecco la buona notizia: non devi aspettare un evento stressante per innescare un cambiamento nello stile di vita o il “momento giusto”, hai sempre il potere di fare nuove scelte.

Ma prima di lasciare il tuo lavoro, per esempio, tieni presente questo: un cambiamento sconsiderato senza una riflessione e pianificazione consapevole è sempre una scommessa.

Una volta che hai identificato che è necessario un cambiamento, non agire subito. Ricorda: un nuovo lavoro o un cambiamento del tuo codice postale non garantiscono la felicità. Come dicono i buddisti, “Non puoi superare il tuo karma”. Senza lavorare su te stesso, potresti cambiare il tuo ambiente solo per scoprire di soffrire degli stessi problemi.

Allora cosa devo fare? Ti starai domandando. Ed è qui che entrano in gioco i tuoi valori.

I valori riguardano quello che riteniamo essere importante nella nostra vita, ciò per cui vale la pena esistere. I valori sono la bussola che ci aiuta ad orientarci lungo il percorso della nostra vita, consentendoci di fare le scelte giuste per noi e di assaporare il senso di quello che stiamo facendo.

Purtroppo a volte (o spesso) non c’è una corrispondenza tra ciò che facciamo nella nostra vita e ciò che per noi ha realmente valore, a volte (o spesso) i valori vengono dimenticati per concentrarsi solo sugli obiettivi  ed è in queste circostanze che sperimentiamo insoddisfazione, frustrazione, mancanza di senso, infelicità.

A volte (o spesso) i valori vengono dimenticati, rimpiazzati dagli obiettivi (casa, soldi, lavoro), però gli obiettivi senza i valori non rendono felici, ma solo stanchi e frustrati, poiché la tendenza sarà quella di alzare sempre più l’asticella, di raggiungere sempre un nuovo obiettivo con l’illusione che solo quando lo avremo raggiunto saremo felici. Ma è un auto-inganno, perché sono i valori che danno senso a quello che facciamo.

Quindi, se non lo avete già fatto, oggi è il momento di iniziare a pensare seriamente ai valori personali che muovono le vostre azioni. A domandarti:

– Qual è per me il senso dell’esistenza?

– Perché sono qui?

– Cos’è che rende la mia vita degna di essere vissuta?

– Che cosa è importante per me?

– Cosa voglio che la mia vita sia per me?

– Che tipo di persona voglio essere?

– Che tipo di relazioni voglio costruire?

– I miei valori mi portano a vivere la vita esattamente come la vorrei?

– Sono ancora in linea con la persona che voglio essere?

Identificare i vostri valori vi permetterà di capire le motivazioni profonde delle vostre azioni, cosa guida e dà senso alle vostre scelte. Vi consentirà di non arrendervi di fronte alle difficoltà, perché ogni azione avrà un senso ed acquisterà dignità. Conoscere e seguire i vostri valori darà pienezza e significato alla vostra vita, getterà le basi per una felicità sostenibile.

Ricorda: è importante che i valori siano liberamente scelti e non imposti da famiglia, società, religione o comunità di appartenenza. Dovrebbero rappresentare una rielaborazione di ciò che ci viene insegnato da piccoli ed acquisire un aspetto molto personale. Inoltre è altrettanto importante non essere neanche schiavi dei propri valori: la rigidità fa spesso perdere il senso delle cose. I valori ci guidano lungo la strada, ma ogni tanto dobbiamo controllare come e dove stiamo andando.

 

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La felicità che dipende esclusivamente da persone, luoghi o cose è fragile e spesso insostenibile. E ritardare la felicità finché non raggiungi tutti i tuoi obiettivi personali o professionali è una scommessa a perdere. Quello che invece puoi fare è costruirti una base di felicità sostenibile e per farlo è importante sperimentare e coltivare la gratitudine, l’altruismo e il senso dei valori nella propria vita.

Ed ecco la parte migliore: la felicità sostenibile non ti costerà un centesimo. È disponibile per tutti. Sicuramente ci vuole tempo e pratica, ma come per qualsiasi cosa che devi imparare a padroneggiare.