L’anno scorso scrissi un articolo su come fare per realizzare i propri propositi di cambiamento (se non lo hai letto, questo è il link ). Concludevo l’articolo dicendo (mi auto-cito): “Se hai voglia di iniziare a cambiare, ma hai paura di non riuscire a farlo da solo/a, allora potrebbe essere utile rivolgersi ad un professionista, psicologo o psicoterapeuta, in grado di aiutarti.” Tutto giusto. Però forse non tutti sanno chi è lo Psicologo e quale è la sua formazione. Quindi oggi ti parlerò proprio di questo, cercando di rispondere alle domande più comuni che solitamente le persone fanno circa questo professionista e l’attività che svolge.

Chi è lo Psicologo?

Innanzitutto lo psicologo è un laureato in psicologia, abilitato all’esercizio della professione e quindi iscritto ad un ordine regionale degli psicologi. L’iscrizione è la condizione necessaria per poter lavorare ed esercitare l’attività. Puoi verificare se uno psicologo è abilitato a svolgere la professione facendo riferimento all’Albo professionale. Io ad esempio sono iscritta all’Ordine degli Psicologi della Toscana al n. 5212.

Ma cosa è la Psicologia?

La Psicologia è la scienza che si occupa dei processi della mente, del comportamento e delle relazioni umane con lo scopo di promuovere il miglioramento della qualità della vita.

La psicologia è un sapere che, data la complessità dell’essere umano, si fonda sui risultati della ricerca scientifica e sui contributi delle discipline antropologiche. La psicologia come scienza nasce verso la fine del 1800 e da quel momento in poi si avvale del metodo sperimentale (studio dei fenomeni attraverso esperimenti). Prima di allora si parlava di filosofia.

Cosa fa lo Psicologo?

Lo psicologo è un professionista della salute che opera per favorire il benessere delle persone, dei gruppi, degli organismi sociali e della comunità, utilizzando specifici metodi e tecniche al fine di risolvere un problema presentato da un committente. Lo psicologo con il suo lavoro ha l’obiettivo di favorire il cambiamento, potenziare le risorse e accompagnare gli individui, le coppie, le famiglie e le organizzazioni, in particolari momenti critici o di difficoltà. Lo psicologo attraverso il suo “agire” durante le sedute crea le condizioni per una ridefinizione delle relazioni/situazioni che causano sofferenza. Tutto questo lo Psicologo lo fa utilizzando come strumento principale se stesso ed il colloquio clinico. Ma può avvalersi anche di strumenti di misurazione come test, questionari e scale di misurazione. Ci tengo a sottolineare che il colloquio psicologico è una forma particolare di dialogo: non è nè come fare una “chiaccherata” con un amico, nè una dispensazione di consigli e suggerimenti. E’ un incontro tra due persone in cui lo Psicologo mette a disposizione la sua esperienza, i suoi strumenti e la sua formazione per aiutare l’altra persona a dare un senso alla propria storia e a trovare le risposte alle proprie domande.

Chi NON è lo Psicologo e cosa NON fa

Lo psicologo non è un medico e pertanto non può prescrivere farmaci.

Lo psicologo si differenzia dallo psichiatra proprio per il proprio percorso formativo che è molto diverso e quindi diverso è anche il modo di approcciarsi alla persona e al problema che porta. Lo psichiatra infatti è un medico, successivamente specializzatosi in psichiatria, e in quanto tale, dopo aver valutato la sintomatologia, può proporre una eventuale terapia farmacologica.

Anche se lo psicologo non prescrive farmaci, questo non lo porta ad escludere che la persona possa assumerli in momenti particolari e sotto controllo medico, ed è per questo che spesso lavora in stretta sinergia con lo psichiatra.

Chi è lo Psicoterapeuta?

Per essere Psicoterapeuta si deve aver conseguito una laurea in Psicologia o in Medicina, aver superato il relativo esame di stato ed essere iscritto allo specifico albo professionale regionale,  e si deve aver conseguito un’ulteriore specializzazione in psicoterapia presso una scuola quadriennale certificata dal MIUR. Solo dopo questo percorso si può essere abilitati ad esercitare la professione di Psicoterapeuta.

Che differenza c’è tra Psicoterapeuta e Psicoanalista?

Lo psicoanalista è uno psicoterapeuta che si è specializzato in una psicoterapia ad orientamento psicoanalitico. Esistono tanti diversi tipi di psicoterapia e la psicoanalisi è soltanto uno di questi. Ad esempio, Io sono specializzata nella Psicoterapia Centrata sulla Persona.

Cosa fa lo Psicoterapeuta Centrato sulla Persona?

L’Approccio Centrato sulla Persona è stato sviluppato negli anni Quaranta da C.R. Rogers e ciò che caratterizza ed individua l’approccio rogersiano è la fondamentale importanza attribuita alla relazione con il cliente, attraverso la quale si contempla la possibilità di costruire, almeno in astratto, un modello non conflittuale e ben funzionante di personalità. In questo Approccio il disfunzionamento psicologico, di qualunque livello di gravità, deriva infatti da meccanismi alienanti relazionali che si instaurano durante lo sviluppo infantile.

Nello specifico le condizioni necessarie e sufficienti per lo sviluppo armonico della persona nell’ambiente sono:

– la capacità di percepire il proprio mondo interno e quello degli altri (empatia);

– l’esperienza della accettazione in quanto persona senza se e senza ma (accettazione positiva incondizionata);

– la capacità di autenticità e di contatto genuino con se stessi e con l’altro (congruenza).

Spesso però le esperienze delle persone, il modo in cui hanno strutturato i loro vissuti, la necessità di fare fronte a vari eventi di vita e relazioni disfunzionali, hanno inceppato, bloccato o costretto a distorcere ciò che sentono, con la conseguenza che non lo riconoscono più ed entrano in una dimensione di sofferenza. A volte non solo non riconoscono chi sono e dove sono, ma faticano addirittura a percepire come stanno e a dare un nome ai loro sentimenti.

Lo scopo della Terapia è dunque quello di facilitare, attraverso la relazione terapeutica, il contatto con se stessi, in un ambiente sicuro e non direttivo, dando alla persona la possibilità di esplorare in sicurezza e con i propri tempi il proprio vissuto emotivo e di vedere da sé quale direzione desidera dare alla propria vita. Tutto ciò apre nuove aree alla consapevolezza di sé, portando così ad una minore rigidità di schemi, ad una apertura più ampia verso la propria esperienza, a riconoscersi come referenti di se stessi, ad essere più consapevoli di limiti e risorse e più responsabili rispetto alle scelte che si compiono nella propria vita, e quindi in definitiva, ad uscire dallo stato di sofferenza o ad elaborarlo e dargli un senso.

Quanto descritto viene promosso dallo Psicoterapeuta Centrato sulla Persona attraverso una comprensione dell’altro libera da preconcetti e pregiudizi, attraverso quindi accettazione, ascolto profondo e confronto, focalizzandosi sulle potenzialità della persona.

Che differenza c’è tra counseling, sostegno psicologico e psicoterapia?

La consulenza psicologia (counseling) è un parere professionale che lo psicologo, ma anche lo psicoterapeuta, dà ad una persona che si rivolge al professionista per una specifica problematica derivante da un momento di crisi o perché deve prendere una decisione importante. Non, quindi, per una patologia vera e propria. L’obiettivo della consulenza psicologica è quello di definire e comprendere meglio la problematica portata dalla persona in difficoltà e di elaborare delle strategie d’intervento idonee, aiutando la persona a trovare una risposta alla sua difficoltà in un tempo relativamente breve. Non si tratta di un consiglio ma di un momento di riflessione e di approfondimento sugli aspetti psicologici relativi al problema sollevato, nel quale si definiscono e condividono insieme degli obiettivi concreti e si esplicita, quanto più possibile, i limiti di tempo entro cui raggiungerli insieme.

Il sostegno psicologico è un’attività di supporto che lo psicologo, ma anche lo psicoterapeuta, svolge nei confronti di una persona in difficoltà per un problema specifico. Capita a tutti di vivere periodi di grosse difficoltà, oppure, di non riuscire a gestire un problema che, ci si accorge, inizia a influenzare il proprio quotidiano e il proprio benessere psico-fisico o ancora, di sentirsi sopraffatti da stanchezza, stress e tensioni emotive eccessive. In questi casi, l’obiettivo del sostegno psicologico è quello di far si che il cliente riesca a raggiungere e mantenere uno stato di benessere psicologico andando ad agire sui suoi punti di forza.

La psicoterapia è la pratica svolta da uno psicoterapeuta finalizzata a curare la sofferenza psichica. Più specificamente, è il processo in cui una persona, una coppia, una famiglia o un gruppo di persone incontrano uno psicoterapeuta con l’obiettivo di risolvere i propri problemi relativi alla sfera del comportamento, delle emozioni, delle credenze o del proprio modo di pensare. A questo scopo lo psicoterapeuta si avvale di conoscenze teoriche e pratiche che riguardano la comprensione del funzionamento dell’essere umano dal punto di vista psicologico che ha imparato nel proprio percorso formativo per diventare psicoterapeuta.

Cosa avviene durante il primo incontro con lo Psicologo?

Innanzitutto il primo incontro con lo Psicologo è sempre preceduto da un contatto iniziale, telefonico o per e-mail, per fissare giorno e orario del primo appuntamento (non conosco collega che riceva senza appuntamento). Il primo incontro ha finalità prevalentemente conoscitive e di circoscrizione della problematica portata: ti verrà chiesta la ragione per cui hai sentito il bisogno di chiedere aiuto e ti verranno fatte altre domande per avere una visione più chiara possibile del tuo vissuto. Sentiti però libero di parlare di tutto quello che ritieni utile ed importante e di esprimere le emozioni che senti, perchè non c’è un modo giusto o sbagliato di “essere” nella stanza dello Psicologo. Anzi è importante che tu ti senta il più “comodo” possibile nella relazione terapeutica, perchè questo è un aspetto fondamentale per il buon esito della terapia.

Alla fine del primo incontro lo Psicologo ti restituirà alcune prime impressioni, ma generalmente occorrono più incontri (massimo 4) per definire e valutare la problematica portata e quindi il relativo percorso da fare insieme per affrontarla. Inoltre durante il primo incontro lo Psicologo ti fornirà alcune informazioni circa il suo modo di lavorare: ti verranno fornite informazioni sulla durata delle sedute, la frequenza, la continuità, sugli aspetti economici, e sul trattamento dei dati da te forniti. Ti verrà quindi fatto leggere, compilare e firmare un consenso informato.

E se voglio interrompere la terapia?

Sei libero di interrompere in qualsiasi momento la terapia. L’unica cosa che ti verrà chiesta dallo Psicologo è quella di non farlo attraverso una conversazione telefonica o un messaggio o addirittura sparendo nel nulla senza dare più notizie di te, ma fissando un ultimo incontro nel quale potersi salutare e soprattutto esplicitare quanto emerso nel percorso fatto insieme, dandogli dignità di esistenza e quindi degna conclusione e chiusura. Questo anche se fosse durato solo pochi incontri.