Tutti, prima o dopo, ci troviamo a fare i conti con i lividi, piccoli o grandi, che la vita, o chi per lei, a volte ci infligge. In alcuni casi il colpo è così profondo, il torto così grande, che si fa fatica a liberarsi dai grovigli della rabbia, del rancore e del desiderio di punizione. E intanto la ferita continua a sanguinare e il dolore permane.

Ma perché aggrapparsi a sentirsi offesi e continuare a farsi male?

Perdonare potrebbe farti stare meglio.

Perché perdonare fa bene?

Dopo che hai subito un torto e l’ondata iniziale di emozioni è passata, ti si presentata una nuova sfida: perdonare o non perdonare? Questo è il dilemma! Vediamo perché perdonare potrebbe essere la scelta giusta.

Molti studi hanno dimostrato che praticare il perdono fa bene alla salute emotiva e fisica: rabbia, amarezza, odio sono emozioni che pesano pesantemente sul tuo corpo e nei tuoi pensieri. Quando non elabori e non rilasci le tue emozioni, rimangono intrappolate dentro di te e possono causare disturbi fisici come mal di pancia e ipertensione e possono peggiorare la depressione e l’ ansia. Quando perdoni e lasci andare un rancore, stai liberando il tuo corpo e la tua mente. Il perdono non è l’unico modo per lasciar andare le emozioni negative, ma è uno dei migliori.

Il perdono è di vitale importanza per la salute mentale perché spinge le persone in avanti piuttosto che tenerle emotivamente coinvolte in un’ingiustizia o in un trauma. È stato dimostrato che il perdono migliora l’umore, aumenta l’ ottimismo e protegge dalla rabbia, dallo stress, dall’ansia e dalla depressione.

Spesso le persone pensano che perdonare chi ha fatto loro un torto significa fare un favore a questa persona ma, in realtà, la persona che guadagna di più dal perdono è quella che perdona. Anche perché non è obbligatorio far sapere a quella persona che l’abbiamo perdonata!

Il perdono non è qualcosa che fai per l’altra persona, ma per te stesso.

Considera due situazioni: in una, qualcuno ha rancore contro di te ma poi ti perdona; nell’altra situazione, hai rancore nei confronti di qualcuno ma poi lo lasci andare. Quale situazione ti toglie più peso dal cuore? In generale, è la seconda, dal momento che porti il ​​tuo cuore ovunque tu vada.

Fondamentalmente, il perdono ti libera dai grovigli di rabbia e punizione e dalle preoccupazioni per il passato. Perdonando, lasci andare le tue lamentele e i tuoi giudizi e permetti a te stesso di “guarire”.

Il perdono ti consente di uscire da un atteggiamento di passività, in cui ti accadono cose brutte, ad uno in cui sei soggetto attivo nel cambiare i tuoi atteggiamenti e nel prendere in mano la tua vita: perdonare ti consente di “diventare martello e non essere più un chiodo”.

Cosa NON è il perdono

Per imparare a perdonare, devi prima imparare cosa non è il perdono . La maggior parte delle persone ha alcune idee sbagliate sul perdono.

Ecco alcune cose che perdonare qualcuno non significa:

  • Il perdono non significa che stai perdonando o scusando le azioni dell’altra persona.
  • Perdonare non significa che devi dire alla persona che è stata perdonata.
  • Il perdono non significa che non dovresti provare più sentimenti per quello che è successo.
  • Il perdono non significa che non ci sia nient’altro da risolvere nella relazione o che ora sia tutto a posto.
  • Il perdono non significa che dovresti dimenticare che l’incidente sia mai accaduto.
  • Il perdono non significa che devi continuare a includere la persona nella tua vita.
  • Il perdono non è qualcosa che fai per l’altra persona.

Perdonando, stai accettando la realtà di ciò che è accaduto e stai trovando un modo per vivere in uno stato di risoluzione con questa realtà. Questo può essere un processo graduale e non deve necessariamente includere la persona che stai perdonando. Lo ripeto, il perdono non è qualcosa che fai per la persona che ti ha offeso; è qualcosa che fai per te.

Cosa significa perdonare?

Perdonare significa liberarsi dal risentimento e dalla rabbia.

Come scritto sopra, il perdono non significa riconciliazione. Non è necessario tornare alla stessa relazione o accettare gli stessi comportamenti dannosi dalla persona che ci ha fatto male.

Lasciar andare il risentimento e la rabbia ha due significati distinti:

  • rinunciare al risentimento o alla rabbia;
  • smettere di cercare/desiderare una punizione per chi ci ha fatto il torto e/o di cercare/desiderare una ricompensa.

Perdonare significa, ad esempio, continuare a considerare quello che è successo come sbagliato, moralmente riprovevole, ma al contempo non essere più arrabbiati con la persona che ha commesso il fatto. Può significare continuare a sentirsi tristi per l’impatto che quello che è successo ha o ha avuto su se stessi e sugli altri (e agire per assicurarsi che non accada mai più), ma non sentirsi più offesi, rimproverati o vendicativi.

Il perdono è sempre possibile e raccomandabile?

Molte persone sono scettiche sul perdono e pensano che alcune cose siano imperdonabili.

Qualcuno ci ferisce in un modo che sembra irreparabile e noi diciamo: “Non ti perdonerò mai“. Qualcuno ci ferisce emotivamente o fisicamente e noi pensiamo: “È imperdonabile“.

La convinzione è che certe cose siano imperdonabili, che certe persone non meritano il perdono e che anche il concetto di perdono è più che altro un discorso molto hippy riservato a terapeuti e leader spirituali.

Tuttavia, come detto sopra, le ricerche mostrano che il perdono ha un potere curativo ed è quindi vitale per la nostra salute mentale.

Quindi si deve sempre perdonare?

Perdonare è utile e curativo, ma costringersi a perdonare prima di essere pronti potrebbe essere controproducente e aumentare i sentimenti di trauma e rabbia. Non lasciare che nessuno (me compresa!) provi a convincerti a perdonare quando non sei pronto o non vuoi.

Quindi, ora che sai cosa è e cosa non è il perdono, chiediti: voglio perdonare?

Il perdono richiede la volontà di perdonare. A volte non lo farai, perché il dolore è andato troppo in profondità, o perché la persona era troppo violenta o non ha espresso alcun rimpianto. Non tentare di perdonare qualcuno prima di aver identificato, sentito completamente, espresso e rilasciato la rabbia e il dolore.

Sono disposto a perdonare, ma come si fa?

Innanzitutto è importante che tu non sia troppo esigente con te stesso e troppo impaziente: perdonare è un percorso difficile, non banale e richiede tempo. Ed è giusto che ognuno si conceda il proprio tempo. Quindi ricordati di essere paziente con te stesso.

Il perdono può essere difficile, soprattutto quando la parte offensiva offre scuse insincere o niente del tutto. Il risentimento a volte può persistere per anni, anche se crediamo di “essere andati avanti” o di “essercene dimenticati”. Ma se hai preso la decisione di perdonare, molto probabilmente, è perché hai iniziato a  riconoscere che ignorare o affrontare l’offesa non ha funzionato, e che quindi il perdono potrebbe fornire una via da seguire.

Quindi come posso lasciare andare il risentimento e la rabbia?

Nel miglior modo possibile, prendendoti cura di te stesso e di coloro a cui tieni . Proteggiti da danni continui o potenziali. Fai quello che puoi per riparare il danno che ti è stato fatto. Continua a rendere bella la tua vita.

Onora la feritaCerca di non essere sopraffatto, ma aperto al dolore, al senso di ingiustizia, alla rabbia e ad altri aspetti dell’esperienza. Consenti ai pensieri, ai sentimenti e ai desideri correlati di avere spazio per respirare e di fluire nel tempo con i propri ritmi organici. Il perdono non significa spegnere i tuoi sentimenti, al contrario, significa accoglierli, prenderne consapevolezza.

Accetta il passato. Il passato è passato e non lo puoi cambiare. Accetta che sia successo. Accetta come ti sei sentito e come ti ha fatto reagire. Per perdonare, devi riconoscere la realtà di ciò che è accaduto e come ne sei stato influenzato. Non rimanere intrappolato nel passato, concentrati su quello che puoi fare nel presente e per il futuro.

Guarda il quadro generale. Concentrati sulla tua storia e metti l’evento in prospettiva. Concentrati sulle cose belle della tua vita.

Apprezza il valore del perdono. Chiediti: quanto mi costa il mio rancore, il mio risentimento? Quanto costa agli altri a cui tengo? Come sarebbe deporre quel fardello?

Concentrati su te stesso. E non sulla persona che ti ha fatto il torto o sull’evento. Concentrati su ciò che puoi fare per rendere la tua vita migliore e più completa.

Chiedi supporto. Se non riesci ad affrontare tutto da solo chiedi aiuto ad un professionista psicologo psicoterapeuta.

 

Quando qualcuno ci ferisce, è normale trattenere sentimenti di rabbia e risentimento e desiderare vendetta. Ma quando ci aggrappiamo alla nostra rabbia perché ci sembra giustificata, non possiamo guarire. Che tu ritenga o meno che il perdono possa far parte del tuo processo di guarigione, il processo di guarigione stesso è vitale.

Il perdono mette il sigillo finale su ciò che è successo che ti ha ferito. Ricorderai ancora cosa è successo, ma non ne sarai più vincolato.  Perdonare è un modo per onorare te stesso e afferma all’universo che meriti di essere felice.

Ricorda: quando perdoni non cambi il passato, ma cambi il futuro.

 

 

Fonti in lingua originale:

https://www.psychologytoday.com/us/blog/your-wise-brain/202103/let-go-resentment-and-anger

https://www.psychologytoday.com/us/blog/mindful-anger/201409/how-do-you-forgive-even-when-it-feels-impossible-part-1

https://www.psychologytoday.com/us/blog/mindful-anger/201605/how-do-you-forgive-even-when-it-feels-impossible-part-2