La tua relazione di coppia è in crisi? Senti di non essere più innamorato/a?

È difficile definire esattamente cosa si prova a disinnamorarsi, però è un processo che, didatticamente, si può suddividere in fasi identificabili.

Spesso, però, le coppie arrivano in terapia quando l’amore è già finito, se non addirittura sepolto, quando sono demoralizzate e i partner non si sopportano a vicenda. In pratica quando non c’è quasi più niente da fare per salvare la relazione.

Per non arrivare a questo, diamo un’occhiata al processo attraverso il quale le coppie raggiungono questa impasse, essendo “disinnamorate”, in modo da avere una “guida” per intervenire prima che non ci sia più niente da fare.

Amore e matrimonio

Generalmente se chiediamo ad una coppia quale è il motivo più importante per sposarsi, la risposta è l’amore. Quindi non dovrebbe sorprendere se è proprio la “mancanza d’amore” uno dei motivi principali per una rottura coniugale.

Questo, però, non significa che tutte le persone che “si disinnamorano” poi inevitabilmente divorzieranno. Infatti, in uno studio molto interessante condotto dalla psicologa sociale Karen Kayser (Kayser, K. Quando l’amore muore: il processo di disaffezione coniugale. New York: The Guilford Press, 1993)  si vede come il disinnamoramento, che lei definisce “disaffezione coniugale”, sia un processo che può o meno portare alla rottura della relazione.

Quindi risulta molto importante conoscere queste fasi del processo di disinnamoramento in modo da poter capire meglio e riconoscere a che punto si è del processo e poter così scegliere più saggiamente cosa fare al riguardo.

Le 3 fasi del disinnamoramento

Kayser ha identificato tre fasi nel processo de disinnamoramento, che hanno sentimenti, pensieri e azioni identificabili:

  1. Si comincia con l’essere disillusi e delusi.
  2. Si passa con il diventare disamorati.
  3. Si finisce nella disaffezione, nell’apatia e nell’indifferenza.

Disillusi e delusi dalla propria relazione

La prima fase del disinnamoramento inizia con la disillusione (anche detta la fine della “luna di miele”) e prosegue con l’essere delusi dal proprio partner e dalla propria relazione amorosa.

Quando la coppia si trova in questa fase, spesso un membro della coppia si lamenta di alcuni comportamenti o mancati comportamenti da parte del partner. Tra i più gettonati: le azioni di controllo del partner, la mancanza di responsabilità del partner, la mancanza di supporto emotivo del partner e la mancanza di sostegno del partner nel prendere decisioni che riguardano la coppia.

Tuttavia, la disillusione e la delusione sono spesso accompagnate anche per un diffuso ottimismo circa il futuro della relazione. Infatti, la maggior parte delle coppie che si trovano in questa fase tendono a non lasciarsi, anche se può capitare che ci abbiano pensato.

Il passaggio al disamore

La seconda fase del processo del disinnamoramento si caratterizza per la disaffezione verso il proprio partner: una graduale perdita di attaccamento emotivo nei confronti del partner, che porta a preoccuparsi meno di lui/lei. Questa disaffezione, o perdita di sentimenti amorosi, generalmente è conseguente la mancata messa in atto di quei cambiamenti richiesti da un membro della coppia all’altro.

Cosa succede in questa fase?

In primo luogo, i sentimenti di delusione diminuiscono, ma aumentano i sentimenti di rabbia e di dolore a causa del mancato cambiamento di quei comportamenti giudicati negativi e non graditi. Queste azioni ricorrenti non vengono né perdonate né dimenticate.

In secondo luogo, il focus della relazione viene ora centrato su quei tratti negativi percepiti del partner che si ritiene spieghino l’irresponsabilità, le azioni di controllo e la mancanza di supporto emotivo. Ogni comportamento del partner giudicato negativo è messo sotto la lente d’ingrandimento, mentre diventa quasi impossibile concentrarsi sugli aspetti positivi della relazione.

Man mano che la rabbia e il dolore aumentano, il partner infelice cercherà sempre più una distanza fisica ed emotiva dal partner. Alcuni potrebbero cercare una separazione fisica.

I pensieri di lasciare il partner non sono più fugaci in questa fase, ma si fanno più frequenti e concreti.

I segni distintivi della disaffezione: apatia e indifferenza

Il crescente distanziamento, sia fisico che emotivo, caratterizza l’ultima fase del disinnamoramento. La rabbia e il dolore lasciano il posto all’apatia e all’indifferenza.

Anche se alcuni si sentono dispiaciuti per il proprio partner, la maggior parte delle persone che si trovano in questa fase non pensano di continuare a portare avanti la relazione di coppia ed iniziano ad intraprendere alcune azioni per porvi fine.

In questa fase di disaffezione il proprio partner non viene più visto come capace di cambiare e gli sforzi per risolvere i problemi coniugali diminuiscono drasticamente. Si inizia a gestire la propria disaffezione in modo più personale e proattivo: confidandosi con gli amici, cercando un aiuto professionale, cercando gruppi di supporto, ecc.

Come NON affrontare la delusione, la dissoluzione e la disaffezione nella tua relazione

Il problema è che le coppie richiedono aiuto prevalentemente quando ormai è troppo tardi e c’è poco da salvare, mentre nella fase in cui si potrebbe e dovrebbe intervenire (la prima fase, quella della disillusione/delusione) non sentono il bisogno e non vedono la necessità di chiedere un aiuto. Spesso, infatti, è solo quando ormai hanno preso la decisione di porre fine alla relazione, che decidono di “rendere pubbliche” le loro difficoltà, mentre prima sono riluttanti a farlo.

Quello che invece succede generalmente nella prima fase è che il partner deluso cerca di compiacere il proprio partner, ad esempio provando ad essere un “compagno perfetto”, cercando di coinvolgere il partner in un’attività, concordando maggiormente con i suoi suggerimenti, cambiando gli interessi, ecc. In pratica, assumendosi la responsabilità di creare un cambiamento nella relazione, anche incolpandosi per le cose che non funzionano.

“Soffrono in silenzio”, riluttanti ad ammettere i problemi di coppia. Alcuni arrivano a tentare di ignorare i problemi mettendo in atto schemi autodistruttivi come l’eccesso di cibo, il sonno eccessivo , il lavoro, lo shopping, l’abuso di sostanze e persino tentativi di suicidio.

Come affrontare la delusione, la dissoluzione e la disaffezione nella tua relazione

È fondamentale cercare di affrontare i problemi il prima possibile, quando non è troppo tardi. Quindi è importante imparare  a riconoscere ed essere consapevoli dei problemi, parlarne e farsi aiutare: con il tuo partner, con amici e confidenti, o cercando un aiuto professionale.

Ci sono diversi tipi di problemi su cui si può lavorare:

– le aspettative sulla relazione di coppia o sul matrimonio;

– come comunicare ciò che desideri e ciò che provi;

– come diventare disposto ad essere consapevole dei tuoi problemi;

– come affrontare la resistenza del tuo partner;

– come riconoscere quando ti stai incolpando per i problemi di coppia.

 

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Il “disinnamoramento” avviene in fasi identificabili, che si verificano prima che venga presa la decisione di lasciarsi. La miglior cosa è affrontare i problemi fin dall’inizio, nella prima fase, e non quando ormai è troppo tardi. Ci sono cose che si possono fare dopo che si è rimasti delusi e scontenti della relazione di coppia, prima di decidere di lasciarsi: ad esempio, imparare ad esaminare le proprie aspettative sulla relazione di coppia o sul matrimonio, comunicare in modo più efficace ed essere più consapevoli di sé in una relazione.